DIARIO DELLA CRISI: RATZINGER E IL NUOVO ORDINE MONDIALE ANTICRISTICO, La grande trappola per ridurre il numero dell’umanità - di Simonetta Leopardi


A rigor di logica, se un governo, nazionale o internazionale, agisce costantemente in maniere che non rispondono alle necessità delle popolazioni, che non proteggono gli interessi dei cittadini, che hanno come risultato oggettivo gravi danni e disservizi, o è un governo di incapaci e incompetenti (se è vero che il risultato è involontario), oppure è un governo di criminali.

Nel 2000, Joseph Ratzinger scrisse: "i tentativi di costruire il futuro... stanno assumendo una configurazione sempre più definita, che va sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale; trovano espressione sempre più evidente nell’ONU e nelle sue Conferenze internazionali, in particolare quelle del Cairo e di Pechino", dove si predispongono "delle strategie per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità".

Questo scritto di Papa Ratzinger è la prefazione di un libro, che espone la "congiura contro la vita", ordita dagli organismi ed enti nazionali e internazionali di governo, ai danni dei popoli per assicurare il predominio di pochi: "Nuovo disordine mondiale. La grande trappola per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità" di Michael Schooyans.

Giovanni Paolo II, scrivendo (nella duplice veste di vescovo diocesano di Roma e di Pontefice della chiesa universale), affermò una cosa importante nell’enciclica Evangelium Vitae, sul valore e l’inviolabilità della vita umana: "siamo in realtà di fronte a una oggettiva “congiura contro la vita” che vede implicate anche Istituzioni internazionali".

Questa "congiura contro la vita" parte dal presupposto, che le risorse del pianeta non sono infinite e non possono, quindi, essere sufficienti per un numero illimitato di abitanti. Si è ritenuto, perciò, necessario fissare il numero di abitanti ottimale e definire, di conseguenza, i parametri di uno "sviluppo" della popolazione mondiale, che sia "sostenibile" per il pianeta e che, quindi, garantisca standard di qualità della vita determinati a categorie determinate di persone.
Per evitare, che la popolazione mondiale cresca troppo, o troppo velocemente, si è pensato di introdurre "meccanismi di stabilità", che blocchino la crescita.
Questa "cultura della morte", biblicamente detta "dottrina delle tenebre", secondo Ratzinger "fissa i limiti del benessere, ricercato a partire dai limiti dei mezzi disponibili per raggiungerlo", "affinché non venga intaccata la pretesa felicità che taluni hanno raggiunto", "e raccomanda, per esempio, senza per questo cercare di giustificarsi, di non preoccuparsi della cura di coloro che non sono più produttivi o che non possono più sperare in una determinata qualità della vita".

Le politiche sociali e demografiche conseguenti, che entità come l’Unione Europea tentano di applicare, sono esposte, ad esempio, da esperti come il francese Yves Cochet, fondatore del partito ambientalista, editorialista del giornale francese progressista “Liberation”, Eurodeputato fino al 2014, secondo il quale è indispensabile frenare la crescita della popolazione europea e occidentale per evitare “il collasso delle nostre società” e per salvare il clima sulla terra dal surriscaldamento globale. È la cosiddetta "decrescita felice" delle economie, che avviene per diminuzione della popolazione.
Concependo esclusivamente uno sviluppo fondato su energie inquinanti e sulla concorrenza tra rivali, al posto di una crescita fondata sulla Bioenergetica dell'elemento sottile ed eterno della Creazione - l'etere - e sulla solidarietà tra esseri umani, la "cultura della morte" di costoro, che la Bibbia definisce "figli delle tenebre", non può che stabilire il numero chiuso alla popolazione terrestre e lo stato di guerra di predominio permanente.

In versione ottocentesca, questa biblica ideologia dello sterminio viene diffusa dall'inglese Robert Malthus, pastore anglicano, professore di economia politica, demografo, il quale espone nell'Inghilterra post-industriale una attualizzazione in termini socio-economici ed ecologisti della stessa antica dottrina anti-natalità, con la quale - secondo la Bibbia - i "figli delle tenebre", fanno guerra ai "figli della luce", fin dalle origini della civiltà umana abramitica, originaria di Ur dei Caldei in Eden, avendo causato allora la devastazione della Natura originale del paradiso terrestre, con un attacco al codice genetico della Specie umana originale, con cui privarono tutti delle caratteristiche superiori di incorruttibilitá fisica e mentale, al fine di ottenere il predominio nel regno terrestre, e continuando a tuttoggi a perseguire nella storia il completo sterminio delle nascite dalla potenza vivificante della luce per avere nel mondo un nuovo genere di vita, concepita solo artificialmente, cresciuta solo materialmente, acriticamente guidata da forze di tecnici ed esperti.

"Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo." (Genesi 3,15)

Da sempre, e per l'orientamento escatologico-salvifico delle sue fondamenta, ossia per il suo fine di condurre l'umanità alla Rigenerazione del patrimonio genetico originale danneggiato, l'assetto dei poteri del regno di questo mondo, mediato in Vaticanoè regolato fin dalle origini sui principi costituzionali della "dottrina della luce". E da sempre gli spiriti ciechi fanno guerra alla creazione, impedendo il ritorno alla dimensione superiore di vita, per irrazionale sete di predominio materiale.

"C'è nel tuo regno un uomo, in cui è lo spirito degli dèi santi. Al tempo di tuo padre si trovò in lui luce, intelligenza e sapienza pari alla sapienza degli dèi. Il re Nabucodònosor tuo padre lo aveva fatto capo dei caldei." (Bibbia, Libro del profeta Daniele 5,11)

"Eran degni di essere privati della luce e di essere imprigionati nelle tenebre, quelli che avevano tenuto chiusi in carcere i tuoi figli, per mezzo dei quali la luce incorruttibile doveva esser concessa al mondo." (Bibbia, Libro della Sapienza 18,4)

La costituzione della prima forma di unione europea fu quella della CEE, la cosiddetta Comunità Economica Europea, strumento economico doganale, istituito mediante il Trattato di Roma del 1957 firmato da Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Germania occidentale. E mediante la firma di un ACCORDO internazionale  si istituiva la Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) per la cooperazione nello sviluppo dell'energia nucleare.

Nel 1972, si pubblicò il Rapporto sui Limiti allo Sviluppo, (The Limits to Growth), commissionato dal Club di Roma, associazione composta da economisti, giuristi e scienziati per  collaborare con i governi all'evoluzione di nuovi modelli di sviluppo socio-economico, che garantissero un numero di popolazione mondiale sostenibile per il pianeta, per la salute e per l'economia.
Questo Rapporto definisce i danni, che  la continua crescita della popolazione causa all'ecosistema terrestre e i pericoli, che crea alla stessa sopravvivenza della specie umana.

Secondo le dottrine anti-natali di stampo malthusiano, attraverso il controllo della sanità e dell'economia è necessario ottenere la riduzione delle popolazioni mondiali. Sono incoraggiate, perciò, filosofie, costumi e politiche, che conducono al risultato oggettivo di diminuzione della natalità e di morte dei soggetti non produttivi, sia per inadeguatezza dei sistemi sanitari e dell'assistenza sociale, sia per impoverimento delle economie. L'evoluzione neo-liberista di questa dottrina delle tenebre aggiorna gli strumenti da utilizzare per il raggiungimento di questi scopi: il mercato è sovrano, la competizione è la legge, il risultato deve essere l'accrescimento materiale. Con questi strumenti economici, si ottiene un ambiente ostile alla vita e alla creatività, si iper-producono beni e servizi materiali e tecnologici che danneggiano direttamente la salute, si favorisce il distacco dalla realtà e si impedisce  la comprensione degli eventi e della storia.

Le dottrine di morte dei "figli delle tenebre" si aggiornano nei secoli, ma perdura nei millenni la loro guerra per impedire ai popoli nascenti dalla luce della Corona solare di crescere nella loro capacità di sintetizzare nel genoma il flusso di luce sottile eterica di vita incorruttibile, eterna, mediante la Respirazione cellulare, che avviene nei mitocondri, e giungere così alla "resurrezione del corpo" animico, luminoso e incorruttibile, biblicamente detto "glorioso", della originaria costituzione fisica umana.
Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, la discesa del flusso di fotoni dalla Corona solare, biblicamente detta "venuta gloriosa del Cristo", o del Messia (dal greco Christòn, o dall'aramaico Mesiach, fluido di luce eterica universale), che è in grado di tramutare il corpo umano pesante attuale in quello originario, caratterizzato dallo splendore incorruttibile, è di epoca in epoca con mezzi diversi, impedito dalle "potenze inique", che si oppongono alla "resurrezione del cristo".

Nel 2017, ricevendo in udienza i capi di Sato e di Governo dell'Ue e i vertici delle istituzioni comunitarie in occasione delle celebrazioni per i 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, in regime di Rinuncia del Pontefice universale all'ufficio petrino, Bergoglio (Vescovo diocesano di Roma, sotto la giurisdizione universale del Pontefice "a vita" Benedetto XVI) ricordò, infatti, che:
"Con i suoi racconti, la Bibbia ci offre un metodo: non si può comprendere il tempo che viviamo senza il passato, inteso non come un insieme di fatti lontani, ma come la linfa vitale che irrora il presente. Senza tale consapevolezza la realtà perde la sua unità, la storia il suo filo logico e l’umanità smarrisce il senso delle proprie azioni e la direzione del proprio avvenire."
Per poi riaffermare, che dietro le carte, le procedure e i trattati economici, ciò di cui si sta realmente disponendo è di "un modo di concepire l'uomo", "per realizzare la più grande trasformazione dell’Europa", "a partire dalla sua dignità trascendente":
"Si trattava, è vero, del benessere materiale dei nostri popoli, ma soprattutto di una particolare concezione della vita a misura d’uomo, fraterna e giusta".
"I Padri fondatori ci ricordano che l’Europa non è un insieme di regole da osservare, non un prontuario di protocolli e procedure da seguire. Essa è una vita, un modo di concepire l’uomo a partire dalla sua dignità trascendente e inalienabile".
"Se fu chiaro fin da principio che il cuore pulsante del progetto politico europeo non poteva che essere l’uomo, fu altrettanto evidente il rischio che i Trattati rimanessero lettera morta. Essi dovevano essere riempiti di spirito vitale. E il primo elemento della vitalità europea è la solidarietà."

Il Discorso verte sulla "grande trasformazione trascendente dell'Europa", ossia sulla trasmutazione del corpo fisico dell'umanità attesa dai credenti delle religioni cristico/mazdeico/messianici per effetto della assimilazione organica e genetica della Luce universale, mediante la Biosintesi delle particelle del flusso della Corona solare, biblicamente detta "resurrezione della carne" o "redenzione del corpo" allo stato primigenio. Il testo contiene chiari riferimenti per addetti ai lavori ai fondamenti biblici della Genesi umana dalla Luce sottile universale, quinto elemento, vivificante e sovrasensibile, della vita fisica dei popoli europei, per ribadire in corso d'opera della riforma istituzionale di Papa Ratzinger, che è la finalità salvifica di redenzione del corpo a sottendere per diritto originario le pubbliche istituzioni terrene, e perciò è a tale finalità escatologico-salvifica che la Unione europea, come la Curia romana, è richiamata ad essere fedele, se vuole avere un futuro.

In particolare, l'impostazione del Discorso rimanda alle parole originali delle fonti delle Scritture in sanscrito, da cui deriva direttamente il vocabolo "europa" e il suo programma di vita essenziale:
AUOHR OPE, Europa: "un'onda di luce sovrasensibile creò gli elementi".
AUOHR MAZDEVAH: "un'onda di luce sovrasensibile in un flusso di particelle della corona solare".
Secondo il credo universale delle Scritture, il fluido di luce eterica vivificante, che discende nell'atmosfera terrestre dalla Corona solare e che, a seconda delle diverse lingue e culture, possiamo chiamare cristico, masdeico, o messianico, è il donatore universale di vita eter-na e di salute.
In questo nucleo di fede e di scienza fondamentale credono le Religioni dei popoli cristiano/masdeico/messianici, figli della luce della corona solare, le quali devono poter tornare ad insegnare la Fotosintesi, quale processo vitale universale, a partire dal concetto teologico della genesi del mondo, per concludersi con la prospettiva escatologica della manifestazione
della luce nella Rigenerazione integrale delle forze vitali del corpo umano, con il recupero completo della "salute dell'anima", ossia della piena potenza vitale del corpo di luce eterica individuale, che ripara il patrimonio genetico originale, secondo la costituzione fisica incorruttibile della Specie umana dell'Eden.

D'altro canto, però, il Discorso del Pontefice rileva, che i risultati oggettivi, dopo sessanta anni di comunità europea, sono uno sfacelo:

"Negli ultimi sessant’anni il mondo è molto cambiato. Se i Padri fondatori, che erano sopravvissuti ad un conflitto devastante, erano animati dalla speranza di un futuro migliore e determinati dalla volontà di perseguirlo, evitando l’insorgere di nuovi conflitti, il nostro tempo è più dominato dal concetto di crisi. C’è la crisi economica, che ha contraddistinto l’ultimo decennio, c’è la crisi della famiglia e di modelli sociali consolidati, c’è una diffusa “crisi delle istituzioni” e la crisi dei migranti: tante crisi, che celano la paura e lo smarrimento profondo dell’uomo contemporaneo, che chiede una nuova ermeneutica per il futuro."

E, in questa chiave, viene lanciato il count-down alle istituzioni: "Quali prospettive ci indicano per affrontare le sfide che ci attendono? Quale speranza per l’Europa di oggi e di domani?"
"L’Europa ritrova speranza quando l’uomo è il centro e il cuore delle sue istituzioni. Ritengo che ciò implichi l’ascolto attento e fiducioso delle istanze che provengono tanto dai singoli, quanto dalla società e dai popoli che compongono l’Unione. Purtroppo, si ha spesso la sensazione che sia in atto uno “scollamento affettivo” fra i cittadini e le Istituzioni europee, sovente percepite lontane e non attente alle diverse sensibilità che costituiscono l’Unione. Affermare la centralità dell’uomo significa anche ritrovare lo spirito di famiglia, in cui ciascuno contribuisce liberamente secondo le proprie capacità e doti alla casa comune. L’Europa ritrova speranza nella solidarietà".

Nella introduzione al libro sul Nuovo Ordine Mondiale, Papa Ratzinger afferma:
"Sin dagli inizi dell’Illuminismo, la fede nel progresso ha sempre messo da parte l’escatologia cristiana, finendo di fatto per sostituirla completamente.
La promessa di felicità non è più legata all’aldilà, bensì a questo mondo.
Emblematico della tendenza dell’uomo moderno è l’atteggiamento di Albert Camus, il quale alle parole di Cristo “il mio regno non è di questo mondo” oppone con risolutezza l’affermazione “il mio regno è di questo mondo”.

La denuncia, sebbene formulata in gergo tecnico-curiale, è però leggibilissima: il sistema di potere, che tuttora domina nel mondo, è sempre quello, che si oppose al Christòn (il fluido dell'unzione solare vivificante universale, lo "spiritus"), il quale avrebbe riportato il patrimonio genetico della Specie umana aldilà dei suoi limiti spazio-temporali di questo mondo, caduto nella condizione di vita inferiore, dopo la distruzione dell'integrità delle forze originali della Creazione. E questa opposizione antitetica al Christòn, si configura come un vero e proprio regno, un potere mondiale anti-cristico.

"Nel XIX secolo, - prosegue infatti J.Ratzinger - la fede nel progresso era ancora un generico ottimismo che si aspettava dalla marcia trionfale delle scienze un progressivo miglioramento della condizione del mondo e l’approssimarsi, sempre più incalzante, di una specie di paradiso; nel XX secolo, questa stessa fede ha assunto una connotazione politica."

Per esplicitare il suo discorso, Papa Ratzinger sta qui rinviando direttamente ai seguenti articoli del Catechismo della Chiesa Cattolica sulla falsificazione del regno cristico e sulla impostura di un potere politico mondiale "intrinsecamente perverso", avente la pretesa di dare soluzione ai problemi dell'esistenza umana attraverso un modello socio-economico, in cui, per ammministrare la vita, si mette una energia artificiale autoprodotta, insufficiente e mortale, al posto della Luce eterna vivificante universale, biosintetizzata per via naturale dall'organismo.

CATECHISMO:
675 Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il «mistero di iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne.

676 Questa impostura anti-cristica si delinea già nel mondo ogniqualvolta si pretende di realizzare nella storia la speranza messianica che non può essere portata a compimento se non al di là di essa, attraverso il giudizio escatologico; anche sotto la sua forma mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del regno futuro sotto il nome di millenarismo, soprattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato «intrinsecamente perverso».

Sostanzialmente, lo scritto di Papa Ratzinger nel 2000 intese rappresentare, a norma di Catechismo della Chiesa Cattolica e in maniera chiara e circostanziata nei fatti e nei documenti presenti nel libro, la realtà anticristica degli ultimi tempi, in atto nella governance mondiale ed esporne i metodi, le finalità, al fine di preannunciare la possibile imminente liberazione dell'umanità dal giogo materiale e mobilitare tutti all'azione di resistenza e superamento:

"Questi tentativi stanno assumendo una configurazione sempre più definita, che va sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale; trovano espressione sempre più evidente nell’ONU e nelle sue Conferenze internazionali, in particolare quelle del Cairo e di Pechino, che nelle loro proposte di vie per arrivare a condizioni di vita diverse, lasciano trasparire una vera e propria filosofia dell’uomo nuovo e del mondo nuovo."
"Una filosofia di questo tipo non ha più la carica utopica che caratterizzava il sogno marxista; essa è al contrario molto realistica, in quanto fissa i limiti del benessere, ricercato a partire dai limiti dei mezzi disponibili per raggiungerlo e raccomanda, per esempio, senza per questo cercare di giustificarsi, di non preoccuparsi della cura di coloro che non sono più produttivi o che non possono più sperare in una determinata qualità della vita."
"Questa filosofia, inoltre, non si aspetta più che gli uomini, abituatisi oramai alla ricchezza e al benessere, siano pronti a fare i sacrifici necessari per raggiungere un benessere generale, bensì propone delle strategie per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità, affinché non venga intaccata la pretesa felicità che taluni hanno raggiunto."
"Per questo motivo, a questo punto dello sviluppo della nuova immagine di un mondo nuovo, il cristiano – non solo lui, ma comunque lui prima di altri – ha il dovere di protestare."
"È a questo punto che deve emergere chiaramente ciò che di positivo il cristiano può offrire nella lotta per la storia futura.
"Non è infatti sufficiente che egli opponga l’escatologia all’ideologia che è alla base delle costruzioni “postmoderne” dell’avvenire."
"È ovvio che deve fare anche questo, e deve farlo in maniera risoluta: a questo riguardo, infatti, la voce dei cristiani si è fatta negli ultimi decenni sicuramente troppo debole e troppo timida."
"In questo senso, il richiamo alla vita eterna, se fatto in maniera corretta, non si presenta mai come una fuga. Esso dà semplicemente all’esistenza terrena la sua responsabilità, la sua grandezza e la sua dignità."
"È tuttavia necessario gettare le basi di un cammino verso il futuro, di un superamento comune delle nuove sfide lanciate dalla storia."
"Per questo, il libro di Michel Schooyans entra nel vivo delle grandi sfide del presente momento storico con vivacità e grande competenza."
"C’è da sperare che molte persone di diversi orientamenti lo leggano, che esso susciti una vivace discussione, contribuendo in questo modo a preparare il futuro sulla base di modelli degni della dignità dell’uomo e capaci di assicurare anche la dignità di coloro che non sono in grado di difendersi da soli." (Roma, 25 aprile 1997 - Joseph Card. Ratzinger)

Il quadro teologico-dottrinale, che Joseph Ratzinger ripercorre nella impostazione complessiva dei contenuti della sua Introduzione al libro "Nuovo Disordine Mondiale" è, in controluce, quello dei numeri 670 e seguenti del Catechismo:

670. Noi siamo già nell'«ultima ora» (1 Gv 2,18).
«Già dunque è arrivata a noi l'ultima fase dei tempi e la rinnovazione del mondo è stata irrevocabilmente fissata e in un certo modo è realmente anticipata in questo mondo».

671 Già presente nella sua Chiesa, il regno di Cristo non è tuttavia ancora compiuto «con potenza e gloria grande» (Lc 21,27) mediante la venuta del Re sulla terra.
Questo regno è ancora insidiato dalle potenze inique.

673 Dopo l'ascensione, la venuta di Cristo nella gloria è imminente.
Questa venuta escatologica può compiersi in qualsiasi momento.

674. La venuta del Messia glorioso è sospesa in ogni momento della storia.

Articoli del Catechismo, questi, a cui Benedetto XVI, ha continuato a fare costante riferimento:
."..il mistero del male (mysterium iniquitatis), il potere delle tenebre che tenta di oscurare lo splendore della luce divina: e, purtroppo, sperimentiamo ogni giorno questo potere delle tenebre. Nel prologo del suo Vangelo, più volte proclamato in questi giorni, l’evangelista Giovanni scrive: “La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta”. E’ il dramma del rifiuto di Cristo, che, come in passato, si manifesta e si esprime, purtroppo, anche oggi in tanti modi diversi. Forse persino più subdole e pericolose sono le forme." (Benedetto XVI, 3.1.2007)

"Quanto abbiamo bisogno, anche in questo nostro tempo, di emergere dalle tenebre del male, per sperimentare la gioia dei figli della luce!" (Benedetto XVI, 6.8.2006)

Dai palazzi romani, in questi giorni, è stata annunciata, in gergo militare, la costituzione di una "task force" composta da esperti, economisti, giuristi e scienziati, incaricati di elaborare il modello socio-economico della nuova normalità, di convivenza con il Coronavirus, per far ripartire l'economia, tutelando la salute. In pieno stile di guerra, ci viene detto, che la task force "farà riferimento" alla Presidenza del Consiglio e "assumerà anche una parte delle competenze di alcuni ministeri". Alla presidenza della task force ci sarà un esponente delle multinazionali della tecnologia.

Sul fronte sanitario, possiamo cominciare a sperare di non dover vedere ancora per molto forni crematori e fosse comuni, ci viene detto che il contagio decresce, che dovremo continuare a fare a meno del sole, dell'aria e dei contatti umani, perché non esiste altro modo per proteggerci, che dovremo modificare per sempre i nostri stili di vita, che ci saranno test sierologici della popolazione per capire come mai alcuni non hanno avuto sintomi di malattia, e perché altri hanno sviluppato anticorpi, così da sapere meglio dove e come il nostro sistema immunitario è attaccabile o meno.

La Germania e i suoi satelliti in Europa sono sempre alle prese con la loro grave crisi economica, sistemica, con le principali banche già declassate dai parametri internazionali e a rischio fallimento. Per risolvere la loro crisi economica, costoro continuano a pretendere, che il Meccanismo Economico di Stabilità sia riformato rispetto a quello, che agí per la Grecia, per cui non abbia più condizioni di tagli alle spese all'interno e vendite di beni all'esterno e non sia un prestito agli Stati nazionali (il che farebbe aumentare il loro debito pubblico), ma sia un prestito direttamente agli Enti (bancari), che ne hanno bisogno.
Per non perdere il millantato vantaggio sull'Italia e per non ritrovarsi poi palesemente indietro, hanno cercato di convincere gli Italiani a volersi indebitare anche loro con il MES. Non essendovi riusciti, in alternativa restano interessati a scucire all'Italia quanti piu miliardi possibile, oltre quelli già conferiti nelle casse del MES e a quelli, che annualmente versiamo, ricevendone in finanziamenti sempre somme inferiori.
Il presidente del consiglio Conte dopo aver nei giorni scorsi definitivamente ammesso, che l'Italia non ha bisogno di fare ricorso al Meccanismo Economico di Stabilità e che esso è comunque  inadeguato alle esigenze della ripartenza dell'economia, ha poi anche confessato in conferenza stampa, che sono altri gli Stati che vogliono avvalersi di prestiti del fondo e che il Governo italiano intende partecipare al versamento di altri soldi nel fondo per solidarietà con loro, pur restando fermo che gli Italiani non intendono usufruire di prestiti dal fondo.
Il MES che, secondo il Governo, l'Italia ha interesse a sottoscrivere e a finanziare è, dunque, quello che ci chiede di versare miliardi a fondo perduto per gli altri, senza condizionalità e senza ottenere noi nulla in cambio. 

Inoltre, il Governo italiano ritiene adeguato e utile per dare sostegno all'economia l'emissione di titoli di debito pubblico, ma non lo fa, e si autoglorifica in presunte grandi battaglie per convincere Berlino e gli olandesi a istituire titoli di debito pubblico europeo, i Coronabond, ben sapendo che per loro partecipare a tale emissione è impossibile, in quanto data la situazione debitoria disastrosa di tedeschi & Co. ciò equivarrebbe ad un suicidio economico.
Sostanzialmente, l'asse Roma-Berlino è perfettamente coordinato sulla linea di sbandierare profusione di impegno e di miliardi, che poi si risolvono sempre in un nulla di fatto e in proposte agli Italiani di indebitarsi con l'estero, o in patria, e di sottoscrivere patti economici e commerciali, con l'oggettivo, costante risultato di indebolimento del nostro sistema economico, sociale e ambientale.
Obiettivamente, l'esito malthusiano di denatalità e spopolamento del territorio è garantito e la curva di crescita della popolazione, ormai stabilizzata, inizia a decrescere per effetto del raggiungimento di livelli letali di organizzazione tecnologica.

Il Vescovo di Roma, nel suo "ufficio petrino" di presidente dell'assemblea mondiale dei vescovi, prenda atto dell'avvenuto “scollamento affettivo” definitivo fra i cittadini e le Istituzioni europee e ne tragga tutte le conseguenze del caso, liberandoci, per quanto di sua competenza (e di sopruso), da ogni vincolo con una comunità senza speranza, né solidarietà.

Noi Italiani, invece, che abbiamo un sistema bancario solido, un sistema produttivo ricchissimo e di prima qualità, abbiamo soltanto bisogno che il Governo ci lasci lavorare:
- riaprendo tutte le imprese, con le dovute misure di sicurezza, (che le aziende italiane applicano già continuando a lavorare, per esempio, in Germania);
- ed emettendo i titoli di debito pubblico italiano, i Corona Italia. 

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