DIARIO DELLA CRISI: ci sbandierano ancora fantomatici prestiti a usura dalla UE - di Simonetta Leopardi


Viene al pettine, in questi giorni, con l'emergenza contagi, l'annosa, grave questione delle condizioni dell'immigrazione e di tutti i "senza casa" in Italia.
È una emergenza sanitaria ed economica da decenni, adesso molto più pericolosa per tutti. 

Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil, ha presentato al Governo la richiesta opportuna, sensata e dignitosa di regolarizzare il lavoro degli immigrati e di sanificare i ghetti, in cui dormono.
Gli immigrati, che sono arrivati nel nostro paese e che le associazioni cattoliche hanno recuperato in mare, sono venuti a cercare un lavoro, perché muoiono di fame, o di guerra, nei loro paesi, come i tanti "senza casa", italiani, che muoiono di fame, e adesso anche di guerra virale, nel loro stesso paese.
Secondo criteri, che di cristiano non hanno più nulla, per lo più queste associazioni distribuiscono gli immigrati tra sistemazioni alberghiere a spese dello Stato italiano, lasciandoli a disposizione di mafia e criminalità, e tendopoli fatiscenti, a disposizione dello sfruttamento bestiale del loro lavoro. Mentre i "senza casa" sono lasciati per strada, o assistiti come capita da opere di carità. Uno spettacolo di degrado sociale ormai di stile medievale, vergognoso.

È indispensabile regolarizzare subito i lavoratori immigrati, e fornire a loro e a tutti i "senza casa" alloggi, che non siano alberghi a spese dello Stato, nè pericolosi focolai di malattia e malvivenza, che non siano ricoveri estemporanei di carità (pagata con l'8 per mille alla chiesa cattolica) ma siano vere sistemazioni e abitazioni nei paesi, che sono stati abbandonati allo spopolamento, con grave danno ambientale ed economico per la desertificazione dei territori.
Il Governo non può più rinviare, né tanto meno continuare a fingere di affrontare il problema, per di più permettendo espedienti immorali come, ad esempio, i voucher per lavoro occasionale, utilizzati per pagare un lavoro che è, invece, stagionale.
I porti, come le frontiere, devono restare chiusi e, per proteggerci realmente, così come chiediamo collaborazione internazionale per affrontare l'emergenza socio-sanitaria, dobbiamo anche offrirla, e soprattutto ai territori più bisognosi di aiuto, in questa guerra, che ormai è mondiale.

In queste ore, poi, tornano a sbandierarci, che dalla Unione europea vorrebbero discutere di un fantomatico prestito di ben 100 miliardi, che vorrebbero darci come fondo disoccupazione.
Il Financial Times, infatti, si preoccupa di farci sapere, che la UE sta pensando a come tutelare lavoratori ed economie sotto attacco.
Pare che, nella riunione di martedì 7 aprile prossimo, si voglia riaprire il dibattito dello scorso 26 marzo sui provvedimenti europei per affrontare la crisi mortale della pandemia.
L'Italia aveva chiesto provvedimenti entro dieci giorni, una eternità, vista l'emergenza di centinaia di morti accertati ogni giorno. La UE ha rimandato a due settimane.
Sembra, che allora vorranno riprendere a discutere le condizioni, secondo le quali erogarci finanziamenti per i cassa integrati, con cui procurarci lavori part-time e programmi di formazione. Ed, inoltre, se così sarà, ci chiederanno di stanziare le somme di nostra spettanza per costituire il fondo da cui prelevare i finanziamenti.
Ecco, la notizia è qiesta: dopo altri 15 giorni di guerra, di fame, di sofferenze e di morti, forse vorranno riprendere a discutere le condizioni a cui concederci in prestito i soldi, che noi dovremmo dare a loro.

Io capisco, che loro ragionano così, perché sono fatti così e non vanno oltre. Ma noi Italiani, siamo diversi, noi - sempre generosi, sempre intelligenti, sempre pazienti - non stavamo con loro per bisogno, o per dabbenaggine; ci stavamo per ideali di amicizia e solidarietà, per conoscenza delle leggi della convivenza tra i popoli.
Adesso, che abbiamo avuto la più ampia e definitiva prova della più profonda inconciliabilità di vedute e di finalità ed abbiamo fatto la più triste, deludente e dannosa esperienza di comunità, non abbiamo bisogno d'altro, non possiamo permetterci altro, che rassegnare le nostre dimissioni, seduta stante. E cominciare a pensare finalmente a noi.

Seguendo il giudizio, ormai, compiuto della stragrande maggioranza degli Italiani sulle necessità nazionali vitali per questa emergenza, il Governo dovrebbe coerentemente presentarsi alla riunione europea del 7 aprile prossimo per informare, che gli Italiani - ora che sono scaduti quei dieci giorni, che con enormi sacrifici avevano concesso, aspettando senza provvedere in proprio - non possono più fare a meno di emettere moneta e abbandonare i vincoli con l'unione europea.
Perché non è vero, che non abbiamo più la nostra sovranità nazionale e che siamo noi ad avere bisogno della UE, è vero esattamente il contrario. E gli Italiani adesso devono pensare a sé stessi. Perciò, il Governo, smettendo di agire in ritardo cronico, prepari subito il piano di emissione della moneta e il Programma nazionale per il sostegno economico, sociale e sanitario della popolazione italiana.
   
I mezzi di comunicazione riferiscono, che, invece, la presidenza della Repubblica Italiana sia dell'idea, che è meglio evitare lo scontro con la Germania e ribadisce la fiducia in Gualtieri e Gentiloni.
La fiducia di chi?

Si riferisce anche, che al Quirinale si sta cercando la mediazione su un Mes "riveduto e corretto". 
E questa è l'altra notizia: mentre gli Italiani hanno compreso il grande inganno della falsa unione europea e stanno esprimendosi ovunque, in ogni modo, per l'abbandono immediato della UE, il loro Presidente della Repubblica si adopera per farli indebitare verso una entità ostile, di cui gli Italiani non si fidano più, sottoscrivendo un debito usuraio "riveduto e corretto".

A parte il fatto, che il termine italiano "Repubblica" viene da latino "res publica" e significa "cosa pubblica", e non "cosa privata", non si può nemmeno pensare, che il comportamento del Presidente sia giusto, in quanto - paternalisticamente e gerarchicamente - è il capo dello Stato e sa lui quello che deve fare.
In quanto Presidente della mia Repubblica, mi deve prima spiegare, per quale motivo, indebitarsi con gli strozzini europei, quando l'Italia è un Paese ricchissimo di ogni ben di Dio e di risorse di qualunque genere, che restano bloccate e inutilizzate per inerzia governativa e soffocamento burocratico.
Il vero problema dell'Italia è di essere molto invidiata, proprio per la sua ricchezza inarrivabile, e in molti vorrebbero convincerla di essere debole e bisognosa di aiuto per poterla depredare.
Con il termine "Salva Stati" si indica il Fondo europeo, ma non si dice di quali Stati si tratti. Certamente non vengono salvati gli Stati, che ricevono il prestito, i quali lo ricevono a condizione di autodistruggersi con tagli alla spesa per le opere e i servizi pubblici, anche essenziali e, addirittura, con cessioni di beni pubblici e pezzi dello Stato ad altri enti, privati.

Il Presidente della mia Repubblica può stare tranquillo, noi Italiani non vogliamo proprio alcuno scontro con Berlino. Ce ne stiamo serenamente e felicemente andando via per conto nostro. E vorremmo farlo nel più breve tempo possibile. Per cui, gli saremmo molto grati:
1 - se sollecitasse le attività della "CABINA DI REGIA" PARLAMENTARE PER LA GESTIONE DEL GOVERNO DELL'EMERGENZA SALUTE PUBBLICA, senza ulteriori perdite di tempo e ulteriori derive tecnocratiche,
visto che l'unica cosa, che ci serve e che conta adesso, è il programma esecutivo e non chi lo esegue. E il Programma Esecutivo è già stato adeguatamente e compiutamente espresso dai Deputati italiani delle forze di governo e di opposizione, nella seduta del 25 marzo 2020 per l'informativa del presidente del Consiglio sul decreto Cura-Italia';
2 - se si spendesse per proteggere il patrimonio nazionale e si preoccupasse di garantire, che il Governo prepari urgentemente la difesa essenziale con il piano di emissione della moneta e il Programma nazionale per il sostegno economico, sociale e sanitario della popolazione italiana.

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PETIZIONE POPOLARE A PAPA BENEDETTO XVI
Per la proclamazione del NUOVO ORDINAMENTO giuridico di CONFEDERAZIONE DEI POPOLI, da lui preparato, che ha la finalità di proteggere la Biosfera e la salute e il benessere dei cittadini.
La Pagina dedicata.
Fai circolare le informazioni! 

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