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IDENTITÀ BIBLICA DELLA SIGNORA DI MAGDALA E DEL POPOLO DEI FIGLI DELLA LUCE, di Simonetta Leopardi - La Bibbia è la storia di una famiglia, che guida un popolo di figli nel tempo di una congiura planetaria, ordita per eliminarli. La congiura devasta il "Pardesh" terrestre, il territorio del regno di questo popolo sulla terra. Il piano della salvezza è difendere la sovranità sui territori del regno terrestre, in attesa di un secondo intervento della potenza divina per trionfare definitivamente sui nemici. La famiglia e il popolo dei suoi figli differiscono dagli abitanti della terra per la costituzione genetica: essi nascono spontaneamente per la forza vivificante della luce cosmica, veicolata dai fotoni della Corona Solare e, perciò, sono biblicamente detti "figli della luce". Gli abitanti della terra, invece, nascono per le proprietà replicanti del materiale genetico umano e, perciò, sono biblicamente detti "figli delle tenebre". In quanto nativi dall'elemento materiale terrestre, costoro si ritengono proprietari del pianeta terra e considerano aliena dal pianeta la provenienza della famiglia e del suo popolo di figli. La Bibbia racconta, che la devastazione fu operata, iniziando dalla corruzione del codice genetico della Specie umana originale dell'Eden: i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini. Genesi 6,4 "C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli". La corruzione del codice genetico, biblicamente detta "peccatum", cioè errore, ha causato alla Specie terrestre la perdita delle sue facoltà superiori e ciò ha comportato il prevalere dei figli delle tenebre nel mondo, per la loro violenza, da cui i figli della luce, indeboliti nelle loro capacità, non hanno potuto più difendersi adeguatamente. Così, è entrata la malattia, la guerra e la morte nel territorio del Pardesh terrestre, che è stato diviso e assoggettato dai nemici.  "Perché Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza; le creature del mondo sono sane, in esse non c'è veleno di morte." (Bibbia, Libro della Sapienza 1,13) La Bibbia è la storia di una famiglia, che guida un popolo di figli nel tempo di una congiura planetaria, ordita per eliminarli. La congiura devasta il "Pardesh" terrestre, il territorio del regno di questo popolo sulla terra. La famiglia è quella, che viene biblicamente rappresentata come nata per intervento divino, nella natura incontaminata del Pardesh terestre, da una donna di specie superiore. Dopo la devastazione del codice genetico della specie originale dell'Eden, la donna angelica rigenera la stirpe dei figli della luce e combatte, nel tempo, con i suoi eserciti ultraterreni, guidati dall'Arcangelo Michele, contro i figli delle tenebre, in attesa della vittoria finale sulla morte, sulla malattia e sulla guerra. "Ma di nuovo vivranno i tuoi morti, risorgeranno le loro anime." (Isaia 26,19) "Soffia su questi morti, perché rivivano." (Ezechiele 37,9) Biblicamente, la fonte originaria in sanscrito indica con la radice "Al adam igdal" il nome della coppia capostipite di questa famiglia. Le traduzioni ebraiche, con la lettura da destra, e poi greche e latine hanno traslitterato il nome della coppia in "madala" e "migdal", "magdael", "michael" e "magdalena". Le loro nozze, biblicamente dette "nozze di Cana", sono l'evento centrale della storia della salvezza, dalla Genesi all'Apocalisse. Ratzinger: "Una festa privata? Dobbiamo guardare  più a fondo per comprendere che no si tratta affatto di un lusso privato, bensì di qualcosa di molto più grande. Innanzitutto è già importante l’indicazione dei tempo. “Il terzo giorno, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea” (2,1). È evidente che all’evangelista sta a cuore proprio questa indicazione temporale simbolica, che egli ci mette a disposizione come chiave di comprensione dell’episodio. Nell’Antico Testamento il terzo giorno è la data della teofania, come per esempio nel racconto centrale dell’incontro tra Dio e Israele sul Sinai: “Al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi … era sceso il Signore nel fuoco” (Es 19,16-18). Allo stesso tempo  si può cogliervi  un rimando anticipato alla teofania finale e decisiva della storia: la risurrezione di Cristo nel terzo giorno, nella quale gli incontri iniziali con Dio diventano l’irruzione definitiva di Dio sulla terra; la risurrezione nella quale, una volta per tutte, la terra viene squarciata, assorbita nella vita stesa di Dio. C’è qui dunque  un accenno che si tratta di una prima manifestazione di Dio in continuità con gli eventi dell’Antico testamento." (Gesù di Nazareth, pp. 294 – 295) Si comprende, in questa chiave, come mai il personaggio biblico della "Maria Maddalena" è definito, nella letteratura cattolica, la "testimone della resurrezione", prima donna, che incontra il Risorto, inviata da lui agli altri apostoli ad annunciare la resurrezione, come "teofania finale e decisiva della storia", " l’irruzione definitiva di Dio sulla terra; la risurrezione nella quale, una volta per tutte, la terra viene squarciata, assorbita nella vita stesa di Dio", che è la cosiddetta beata speranza cristiana, la promessa biblica di "una nuova terra" rigenerata, in cui avrà stabile dimora la giustizia. La storia biblica si conclude così con la profezia apocalittica del ritorno degli angeli sulla terra per portare a compimento il piano divino della salvezza del popolo dei figli della luce e della famiglia di Magdala.