L' ETERE: ENERGIA VITALE, PULITA E ILLIMITATA, quinto elemento della Creazione - di Simonetta Leopardi


Dal libro della Genesi, sappiamo che l'elemento, da cui scaturisce la forza generativa terrestre, è la luce sottile, sovrasensibile, nascente dallo Spirito stesso. 
La materia è informe e inanimata, finché lo Spirito divino, che "aleggiava sulle acque", non decide di infondere vitalità alla terra.
Genesi 1
1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
11 E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie».
Questa luce è energia vivificante, che organizza le forze e crea le strutture fondamentali alla vita, restando invisibile ai sensi, ma presente nella materia.
Da cose non visibili ha preso origine ciò che si vede. (Lettera agli Ebrei 11,3)
Secondo la Scrittura biblica, ci sono, dunque, cinque elementi superiori, da cui inizia la manifestazione del cosmo e da cui nasce la divina creazione: il puro Spirito, principio del fuoco, poi l'acqua, la terra, l'aria ed, infine, la luce sovrasensibile, eterea, che è il mezzo attraverso il quale lo Spirito si comunica alla Natura ed agisce per dare energia vitale agli elementi della Creazione.

Il raggio della luce originaria si proietta negli altri quattro elementi, intessendoli di una fitta, invisibile, rete di linee di forza, che organizzano la materia, le danno forma e la vivificano.
Un tessuto cosmico di flussi di energie sottili costituisce lo Spazio universale, nel quale tutte le cose vengono ad esistenza, sono interconnesse e si muovono.

Nell'antica filosofia della scienza, passata in Grecia direttamente dalle scuole religiose egizie, si denominava questa luce/energia sovrasensibile "quinto elemento" della Natura, tradotto dai latini con "quinta essentia", per indicarne la proprietà superiore di essenza vitale dei corpi fisici.
E, per la sottigliezza ed impercettibilità di tale elemento luminoso della Natura, i greci lo chiamavano anche αἰθήρ, "ETER", che significa "rarefatto, impalpabile". 

Anche i testi in aramaico delle Scritture bibliche sono le prime traduzioni di fonti scientifico-religiose mesopotamiche ed egizie. Ciò, perché Il popolo di Israele si forma e si moltiplica in Egitto, provenendo con Abramo da Ur dei Caldei, in Mesopotamia, per poi cercare la sua autonomia con l'esodo.
Dalla Bibbia stessa sappiamo, che tutte le civiltà e le culture del mondo ebbero origine dal primo insediamento umano costituito dal Creatore in Eden, nel territorio mesopotamico fra il fiume Tigri e l'Eufrate.
Per questo motivo, i libri sacri di tutte le religioni e il patrimonio culturale dei popoli attingono ad una unica fonte e sono la traduzione di quanto tramandato nell'antichità da una comune origine.

La conoscenza scientifico-religiosa della Luce eterea, quale quinto elemento della Natura e sostanza vitale dei corpi fisici, si coltiva per millenni, ma va affievoledosi negli ultimi secoli, con la disarticolazione del sapere e la frantumazione delle discipline, che allontanano scienza e fede e isolano le nozioni spirituali da quelle fisiche.

Tanto che, nell'Ottocento, i concetti scientifici della Dottrina della Luce, ormai del tutto perduti dalla religione cattolica, sono stati reintrodotti nella cultura dell'Occidente dai maestri vedici con i termini Akasha (आकाश), l'etere e Prana (प्राण), l'energia vivificante e con insegnamenti tesi a recuperare la comprensione olistica, cioè unitaria ed integrata (dal greco olos, tutto) del corpo vivente e della interconnessione delle sue forze fondamentali. 

Veda, infatti, testi sacri dell'Induismo, scritti in Sanscrito svariate migliaia di anni prima del cristianesimo, tramandano la Dottrina della Luce con particolare attenzione alle descrizioni della concreta interazione della energia eterea con il corpo umano e con la Natura.
La radice "vid" del termine sanscrito "veda", indica la luce dell'occhio, così come il lume della ragione, e perciò anche il comprendere, la conoscenza, la sapienza. Dalla radice sanscrita discendono il greco antico "voide", il latino "video", l'italiano "vedo.

L'Akasha nei testi vedici dell'induismo è la sostanza fisica impercettibile ed eterna, che tutto pervade, essenza base di tutte le cose del mondo materiale, ed è uno dei "cinque grandi elementi" (Panchamahabhuta), la cui principale caratteristica è Shabda, l'onda vibratoria.

La Fisica ottocentesca, grazie a questa reintroduzione culturale dall'Oriente, ricomincia a parlare di "etere luminifero" (portatore di luce), come mezzo esteso nell'aria per il quale si propagano le onde del suono, della luce sensibile, dei campi elettromagnetici.
Sulla base di questa rinnovata conoscenza, si riscoprono anche le tracce dell'antico sapere occidentale in materia e si ricercano applicazioni per la vita quotidiana.

Guglielmo Marconi sperimenta la radio-trasmissione delle onde sonore e Nikola Tesla sperimenta macchine, che funzionano per sfruttamento diretto dell'energia elettrica presente nell'etere, o che addirittura funzionano inducendo vortici di etere e si sollevano da terra e si spostano velocemente, anche a grandi distanze, per il solo effetto antigravitazionale di tali vortici. 

E sembrò, allora, anche di poter ritrovare l'autentico sapere biblico del libro del profeta Ezechiele dei Caldei, nel quale compaiono descrizioni (sbiadite dalle traduzioni, ma ancora sufficientemente eloquenti) del "turbinio di fuoco" e della sua luminosità "metallica" tipica dell'elettricità, che come "una grande nuvola" avvolge e trasporta nell'aria le persone, spostandosi per mezzo di una energia, che Ezechiele vede scorrere in "ruote". Con il termine italiano "ruote" viene tradotto il sanscrito "Chakra", presente nel testo di Ezechiele, che indica vortici energetici. 
Ciò che Ezechiele descrive corrisponde a quanto oggi la scienza chiama campo di forza, cioè la zona interessata da una energia elettrica e/o magnetica, nella quale avviene una interazione tra le correnti dell'etere, provenienti dall'alta atmosfera, e le cariche fisiche potenziali presenti nel campo terrestre.

Le invenzioni di Tesla, che hanno riempito le cronache dei giornali dell'epoca, sono la possibilità di usufruire di energia pulita, illimitata e in forma libera da parte di tutti e di avere macchine leggere e sicure, non inquinanti e potenti, perché sfruttano direttamente l'energia dell'etere e le sue proprietà. Queste invenzioni, hanno avuto, invece,
come conseguenza la definitiva sparizione del concetto di Etere nella cultura occidentale.  
Il sistema di potere economico mondiale, infatti, ha reagito inducendo nuovamente politiche di censura della dottrina scientifica della luce, tanto violente, che oggi - a soli 77 anni dalla morte di Tesla - le scienze e la filosofia parlano dell'etere come di un argomento mitologico, o di una infondata credenza degli ignoranti del passato. E, però, sfacciatamente,
mentre si sostiene, che scientificamente non esiste, l'etere è comunemente indicato come lo spazio di trasmissione di onde, senza cavo, nelle tecnologie della comunicazione, che - in questi stessi anni - hanno fatto passi da gigante.
I numerosissimi brevetti di Tesla sono spariti anch'essi, mentre nei cieli sono comparsi indefiniti oggetti volanti, di tecnologia sconosciuta, i cui avvistamenti sono coperti da segreto militare.

Lo Spirito santo vivificante e la biblica Dottrina della Luce, del tutto dimenticati dalla Catechesi cattolica, possono essere studiati e compresi, a partire dalla Bibbia e dai testi sacri delle religioni del mondo, in sinergia con la scienza e la filosofia e, in questo modo, essere concretamente utili al progresso materiale, morale e spirituale dell'umanità, oppure possono essere proposti alla maniera del Divino Otelma.

Ed è desolante constatarlo: la religione, che è lo scrigno di tutto lo scibile umano, viene proposta senza le sue chiavi di comprensione ed è ridotta a magia e fumo, mentre la conoscenza del mondo e della vita rimane alla mercé dei sistemi di potere, che opprimono i popoli per biechi interessi materiali.
"Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra.Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito." (Vangelo di Luca 11) 


"Perché Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza;  le creature del mondo sono sane, in esse non c'è veleno di morte." (Bibbia, Libro della Sapienza 1,13)
LEGGI IL POST CON LA PETIZIONE A PAPA BENEDETTO XVI 

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