LA REINCARNAZIONE SECONDO LA BIBBIA: “Rinascere da grembo materno”- di Simonetta Leopardi


Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta in un grembo materno e rinascere?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose?». (Bibbia, Vangelo di Giovanni, 3)

Il Vangelo riporta questo dialogo, avvenuto tra Gesù e Nicodemo, "un capo dei Giudei", che si era recato a trovarlo "di notte". Nicodemo gli dice di non poter credere, che un uomo possa "tornare nel grembo materno e rinascere".

La risposta di Gesù è sarcastica: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose?». 
Egli esprime il suo disprezzo per quell'importante sacerdote, che si nasconde nella notte per parlare con lui, e gli risponde dandogli - in sostanza - dell'ignorante (se è vero che non conosce le leggi della rinascita), oppure del bugiardo (se invece le conosce e finge).

Ciononostante, Gesù gli riespone la sua dottrina della rinascita: "Non ti meravigliare, se ti ho detto: dovete nascere di nuovo".  Per poi concludere, denunciando il rifiuto della verità, col quale la casta sacerdotale si contrappone a lui e ai suoi: "In verità, ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza."

Nella scrittura biblica, dunque, c’è un insegnamento, che riguarda la “rinascita da grembo materno”, insieme al concetto di una ultima rinascita, finale, detta “dall’alto”, che costituisce il cuore della cattolica Dottrina della Luce. Poiché, come dice Gesù a Nicodemo, se uno non rinasce da acqua (l'elemento carnale terrestre) e da spirito (la Luce, l'elemento eterico vivificante universale) non può vedere il regno di Dio.


Secondo la Bibbia,  “dall’alto” dell’energia vitale della Luce cosmica discende, si accumula e si trasmette nel patrimonio genetico umano una Potenza di vita immortale, in grado di vincere la corruzione dei corpi umani e la legge di gravità, per rigenerare nell'essere umano il perduto patrimonio genetico della Specie originale dell'Eden. Questa nuova nascita “dall’alto”, che Benedetto XVI ha definito "mutazione decisiva" e Giovanni Paolo II ha definito "spiritualizzazione senza disincarnazione", è la cosiddetta “speranza cristiana”.

Dunque, per il testo biblico noi viventi dobbiamo "rinascere da grembo materno"
"Ci furono donne che riebbero i loro morti." (San Paolo agli Ebrei 11,35)
fino a una “rinascita dall’alto” che è l’ultima e definitiva.

L'insegnamento biblico sulla  "rinascita da grembo materno" si ritrova in tutti i testi sacri delle grandi religioni del mondo, come dottrina della reincarnazione.
Per tutte queste religioni, il fondamento dell'insegnamento sulle rinascita è la Dottrina della Luce. Si insegna, cioè, che  la nostra anima immortale, torna ciclicamente ad incarnarsi dopo la morte (Samsara, la Ruota delle rinascite) in un nuovo corpo fisico, tessuto in un nuovo grembo materno per la Forza creatrice della luce cosmica, fino a raggiungere la liberazione dalla schiavitù agli elementi pesanti della materia, in un'ultima rinascita, che cambia lo stato dei corpi fisici, con recupero delle qualità superiori incorruttibili (Nirvana, il paradiso terrestre), analogamente alla cosiddetta “resurrezione della carne” nella preghiera del Credo cattolico.

Secondo le Scritture, la Forza vitale della creazione all’interno del Dna è destinata  a trasmutare il nostro corpo in quello leggero e luminoso della specie umana originaria dell’Eden, detto biblicamente “corpo glorioso”.

La “rinascita dall’alto”, dunque, secondo la Bibbia, costituisce un salto di specie, poiché conferisce al nostro  corpo la qualità soprannaturale della “incorruttibilità”, ossia esso viene slegato dalle catene dello spazio-tempo: è perfetto e immortale.

“E noi saremo trasformati.
È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità”  (1Corinzi 52), scrive san Paolo nelle Lettere, in cui esplicita l'insegnamento di Gesù a Nicodemo: se uno non rinasce da acqua (l'elemento carnale terrestre) e da spirito (la Luce, l'elemento eterico vivificante universale) non può vedere il regno di Dio.

Perciò, i corpi rigenerati tornano anche a dominare i cieli, vincendo la forza di gravità per le proprietà aumentate del loro campo elettromagnetico e ritrovando l’antica capacità di volare. Nella Bibbia,  si trova infatti testimonianza dell’esistenza in tempi remoti dei cosiddetti “angeli”,  i messaggeri dell’Altissimo, descritti nella Bibbia come individui divini e regali, che sono in tutto simili agli uomini terrestri e che possono volare. Erano questi gli ultimi rappresentanti dell’antica specie umana originaria, poi decaduti nella condizione di vita inferiore.

La nascita finale “dall’alto”, che arriverà ad un certo punto della storia umana, rigenererà la specie, conducendo l'umanità al recupero genetico della potenza vitale primigenia, con cui il soffio divino universale formò la specie umana originale in Eden. 

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Le “Cose” del cielo e quelle della terra
«Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo?».
«E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.» (Bibbia, Giovanni 3)

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