RIGENERAZIONE: biblicamente detta "risurrezione della carne" - di Simonetta Leopardi


"Credo la resurrezione della carne. Amen."
Nelle parole "resurrezione della carne", contenute nel Credo cattolico, è riassunta tutta la cosiddetta "beata speranza cristiana" di "redenzione del corpo", cioè l'attesa di riacquisire la costituzione genetica originale perduta con la "caduta" nella condizione mortale, fuori dal paradiso terrestre.
Il nostro corpo fisico, la "carne", secondo il Credo Apostolico della chiesa di Roma, per una promessa divina, va incontro ad una futura rigenerazione: nelle nostre cellule è destinato a risorgere, a ricostituirsi, il patrimonio genetico perduto della specie originale dell'Eden.

"Saremo rapiti per andare incontro al Signore nell'aria", dice San Paolo. Ma non nel senso di una disincarnazione, - avverte Giovanni Paolo II - ma proprio in quanto il corpo fisico recupera la sua integrazione perfetta con lo spirito vitale universale. E con una "permeazione di ciò che è essenzialmente umano da parte di ciò che è essenzialmente divino", il nostro corpo "raggiungerà allora il suo vertice", che è quello della primeva creazione, del "PARDES", il paradiso terrestre.

"Nella risurrezione il corpo tornerà alla perfetta unità con lo spirito."
"Le forze dello spirito permeeranno le energie del corpo. È dunque una spiritualizzazione perfetta, che non significa, tuttavia, alcuna "disincarnazione" del corpo. (Giovanni Paolo II, Udienza Generale 9.12.1981)

Si tratta, afferma papa Ratzinger nel suo libro su Gesù di Nazareth, di "una sorta di 'mutazione decisiva', un salto di qualità: "nella resurrezione è stata raggiunta una nuova possibilità di essere uomo, una possibilità che interessa tutti e apre un nuovo genere di futuro per gli uomini''.

Dice san Paolo: “noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria” (Bibbia, 1Lettera ai Tessalonicesi,17).

E Papa Ratzinger, nel suo libro sulla resurrezione, spiega che l'energia della resurrezione non produce il ''miracolo di un cadavere rianimato'' perché se così fosse ''essa alla fine non ci interesserebbe'' e ''non sarebbe più importante della rianimazione, - grazie all'abilità dei medici - di persone clinicamente morte''.

Mentre, invece, la resurrezione secondo la Bibbia, riguarda proprio il corpo di persone viventi ed è la rigenerazione del DNA originale della specie.
Difatti, la "risurrezione della carne" è quella promessa divina, che è fatta alla discendenza di una donna nel territorio mesopotamico dell'Eden, al momento in cui la specie umana originale perde l'integralità delle sue forze e precipita in una condizione di vita fisica decaduta, indebolita e mortale. Allora, Dio promette, che ci sarà la reintegrazione delle Forze della Creazione, con il recupero del patrimonio genetico originale e la rigenerazione della Natura:

"Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa". (Genesi 3,15)
"E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova." (Seconda Lettera di Pietro) 

La discendenza di una donna è alla base di questa attesa biblica di risurrezione della specie originale. Sarà la stessa stirpe della prima donna dell'Eden, ora decaduta, che otterrà la Rigenerazione integrale delle forze fisiche, con la riparazione dell'errore genetico, per cui "la malattia e la morte sono entrate nel mondo", il quale era stato, invece, creato con la perfezione delle forze vitali.

"Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza;  le creature del mondo sono sane, in esse non c'è veleno di morte." (Sapienza)

Quando avverrà la "resurrezione della carne", il corpo fisico si ricostituirà secondo il suo primitivo sorgere dalla Potenza universale, nel progetto di vita dell'Eden terrestre.

L'umanità riacquisterà la pienezza del suo campo energetico originale, integrato al campo universale delle forze, e "la morte sarà sconfitta". Infatti:

"Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità, lo ha fatto a immagine della propria natura” (Sapienza 2,23).

Secondo Giovanni Paolo II, "la risurrezione consisterà nella perfetta partecipazione di tutto ciò che nell'uomo è corporeo a ciò che in lui è spirituale." E, perciò, sarà una "fondamentale «divinizzazione» della sua umanità". "Si potrebbe qui parlare anche di un perfetto sistema di forze nei rapporti reciproci tra ciò che nell’uomo è spirituale e ciò che è corporeo." (Giovanni Paolo II, Udienza Generale 9.12.1981)

"Vidi una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno. Al centro, quattro esseri, di fattezze umane." (Libro di Ezechiele)

"I Padri hanno detto che l’uomo sta nel punto d’intersezione tra due campi di gravitazione. C’è anzitutto la forza di gravità che tira in basso e c’è la forza di gravità di Dio verso l’alto. L’uomo si trova in mezzo a questa duplice forza di gravità. Lasciarsi totalmente attirare dalla forza di gravità di Dio, ci rende veri, ci eleva, ci dona la vera libertà". (Benedetto XVI, Omelia 17.4.2011)

Per il testo biblico, l'esito finale della storia umana è come una “rinascita dall’alto”, un'ultima e definitiva svolta dell'evoluzione. Questo compimento dell'evoluzione avverrà quando, nel corpo della stirpe della prima donna dell'Eden, discenderà “dall’alto” l’energia vitale della Luce, e si trasmettera nel patrimonio genetico umano una Potenza di vita immortale, in grado di vincere la decadenza dei corpi umani e la forza di gravità.

Ciò accadrà, perché l'energia vitale della Luce eterica universale è in grado di innescare nel Dna un processo di rigenerazione integrale accelerato di tutti i tessuti del corpo, per cui la velocità della rinascita cellulare prevale spontaneamente sulla velocità della necrosi dei tessuti e tende a raggiungere la stabilizzazione, in un corpo rinnovato e permanente.

La Rigenerazione del corpo fisico, promessa biblica di "resurrezione della carne", costituisce un salto di qualità della specie, poiché conferisce al nostro corpo la qualità sopranaturale della “incorruttibilità”, ossia esso viene slegato dalle catene dello spazio-tempo: ritorna ad essere così come uscito dalla mente divina, perfetto e immortale.

“E noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità”, scrive san Paolo. (1Corinzi 52)

I corpi rigenerati tornano, quindi, anche a dominare i cieli, vincendo la forza di gravità per le proprietà aumentate del loro campo elettromagnetico reintegrato e ritrovano l’antica capacità di volare, “perché di essi è il regno dei cieli” (Vangelo di Matteo, 5).

In tutta la Bibbia, si trova infatti testimonianza dell’esistenza, in tempi remoti, dei cosiddetti “angheloi”, descritti come individui divini e regali, che sono in tutto simili agli uomini terrestri e che possono volare. Erano questi gli ultimi rappresentanti dell’antica specie umana originaria dell'Eden, poi "caduta" nella condizione di vita inferiore e che oggi attende il compimento delle promesse di Rigenerazione.

Poiché, ciò che deve avvenire, è una Rigenerazione del patrimonio genetico umano, per effetto dell'interazione tra Luce del campo universale (biblicamente lo "spirito di vita") e l'energia vitale individuale  (biblicamente "l'anima"), che fa "risorgere" negli individui le caratteristiche superiori della specie umana originale dell'Eden. 
I cristiani attendono "nuovi cieli e una nuova terra", in cui la natura sarà rigenerata, tornando allo splendore primevo. 

Dunque, nel cristianesimo cattolico, la Resurrezione è quell'evento promesso in Eden, atteso nella storia umana, che riguarderà il corpo fisico di persone vive. E rispetto al quale, la resurrezione del Cristo è definita "primizia dei risorti".

La Forza vitale originaria della creazione, all’interno del Dna, è destinata a raggiungere la sua massima concentrazione e a trasmutare il nostro corpo in quello leggero e luminoso della specie umana originale dell’Eden, detto biblicamente “corpo glorioso”. E ciò accade non dopo la morte, – insegna san Paolo apostolo – ma proprio a coloro che sono "rimasti in vita".

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