VENTI DI GUERRA BIOLOGICO-NUCLEARE: la difesa è una Confederazione di Territori Coronati. Ratzinger insegni - di Simonetta Leopardi

Mappa Orbis Terrae, stampata. È l'illustrazione delle "Etimologie" di Isidoro di Siviglia e rappresenta i continenti come domini dei figli di Noè: Sem-Asia, Cam-Africa, Jafet-Europa.

Ospedali da campo nelle città, coprifuoco totale, industrie chiuse, o riconvertite, il nemico si aggira per le strade del nostro paese e uccide.
Con il Corona virus, il nostro mondo è stato posto in stato di guerra, senza dichiarazioni. Nessuno può dire cosa accadrà, per quanto tempo durerà, quanti morti ci saranno, dove avverranno i prossimi attacchi. Paura per il presente, incertezza per il futuro.
Questa è una guerra occulta, e la perdiamo soltanto se rimaniamo inconsapevoli. Se resti inconsapevole sei inattivo, o reagisci inappropriatamente, quindi non hai difesa.
Quando sei infinitamente più forte del tuo nemico, l'unica sua possibilità è colpirti alle spalle, quando meno te lo aspetti.

Questo virus, è stato rilevato mesi dopo, che si era diffuso e che faceva morti;
infetta e si trasmette in forma asintomatica;
replicandosi, può mutare, senza consentire immunizzazione;
impone misure di contenimento,, che bloccano la vita quotidiana e fermano le economie;
è potenzialmente in grado di provocare gravi disordini sociali e movimenti di masse disperate, così come spopolamento per mortalità di intere aree più deboli, o povere, o imprevedibili conflitti tra Stati per esplosioni di violenza incontrollabile ai confini.
Questo è un virus globale, che non agisce esclusivamente in campo biologico, ma infetta e uccide l'economia e il tessuto sociale, ovunque nel mondo.

Per tanto, l'antivirus di base, per poter combattere questa guerra occulta e vincerla, è necessariamente l'organizzazione geopolitica dei territori.

La strada praticabile per potersi difendere, però, non è organizzarsi per una emergenza, in attesa che il morbo passi spontaneamente o per un vaccino; la via difensiva è resistere ad esso, attuando rapidamente e sistematicamente tutte le riforme necessarie a darci una nuova organizzazione geopolitica internazionale confederale, che abbia come precisa finalità il raggiungimento del benessere dei popoli, con il recupero costituzionale del Corpus dei diritti e del sapere originario oscurato, per abbandonare definitivamente il regime attuale, imposto dai padroni del potere economico mondiale.

Per poterci difendere, cioè, abbiamo bisogno, che le religioni e le culture secolari dei popoli nascenti dalla Luce della Corona solare recuperino questo Corpus dei diritti e del sapere originario nel loro nucleo fondante, liberandolo dalle forme transeunti, assunte nel tempo.

Difatti, dalla Bibbia stessa sappiamo, che tutte le civiltà e le culture del mondo ebbero origine dal primo insediamento umano costituito dal Creatore in Eden, nel territorio mesopotamico fra il fiume Tigri e l'Eufrate.
Per questo motivo, il patrimonio culturale e le religioni dei popoli discendenti attingono ad una unica fonte e sono la traduzione di quanto tramandato nell'antichità da una comune origine.

Il Corpus dei diritti e del sapere originario dei popoli della corona solare, oscurato - come si legge nel libro dell'Apocalisse - da "coloro, che fanno guerra all'Agnello" (vocabolo, che è trascrizione di "IGNIS", il Fuoco Principio) - è la Dottrina scientifico-religiosa della Luce.
In questa dottrina (che è stata oscurata e sottratta ai popoli e che è la loro forza), della LUCE quale pura Energia e Potenza Vitale universale originaria, attraverso la conoscenza scientifica del ROUAH, vento di particelle della Corona solare, che consente la formazione del respiro cellulare universale, si giunge a definire la teologia della Incarnazione e della Salvezza.
"Siamo chiamati figli della luce, e lo siamo realmente!" (Prima Lettera di Giovanni evangelista 1,3)
Il "Natale del Signore", definita "festa della luce", è il culto dell'Incarnazione della luce in un bambino, che giunge a Roma dall'Oriente persiano. Da dove, appunto, nella rappresentazione cattolica, provengono i Magi, sacerdoti e re mazdei, che seguono la scia di luce in cielo per celebrare con oro, incenso e mirra, l'incarnazione del "Signore".
Signore è il termine con cui si traduce in italiano il concetto biblico di "signoria della forza della luce eterica sugli elementi", è il dominio della forza vitale sottile sulla materia densa. Sta ad indicare la Forza del campo eterico universale, mediatore e donatore di vita, che si incarna biologicamente nel corpo umano e che si personifica, in massimo grado, nel Gesù, il cristo, il nazireo e, con diverse intensità, nel popolo dei figli della luce solare. 
"Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo. Il Signore fa salire le nubi dall'estremità della terra, produce lampi per la pioggia e manda fuori il vento dalle sue riserve." (Geremia 10,13)
Dunque, il giorno del solstizio d'inverno, quando la luce durna riprende il sopravvento sulle ore della notte, i popoli figli della luce della corona solare celebravano la rinascita della forza vitale solare incorruttibile, tra i latini chiamata "Dies Natalis Solis Invicti" ("Giorno di nascita del Sole Invitto").

Come spiegato nel libro del card.Ratzinger sullo spirito della liturgia: "Il Signore è il punto di riferimento. È lui il sole nascente della storia."

Il concetto biblico-teologico di "sole che nasce", infatti, è il nucleo misterico della Dottrina della Luce, della Incarnazione del Signore e del suo popolo di "figli della luce", poiché racchiude la conoscenza dell'origine della nostra vita e della forza cosmica, che la sostiene e la salva.

Per poterci difendere efficacemente, abbiamo bisogno di darci una nuova organizzazione geopolitica internazionale confederale, che poggi sulla conoscenza di quale sia la nostra comune origine e di cosa sia ciò, che costituisce la comune identità interiore, per poter comprendere realmente cosa sta accadendo e perché.

Per salvarci, dall'influenza anticristica in Europa, nella chiesa e nel mondo, in questo attacco pandemico o nel prossimo, da cicli di distruzione progressiva sanitaria o economica, abbiamo bisogno di utilizzare subito tutte le conoscenze scientifiche, tecniche, storiche e sociologiche contenute nella Dottrina della Luce Vitale cristico/masdeico/messianica, che è stata oscurata e sottratta ai popoli della Corona solare, e dobbiamo utilizzarle con la consapevolezza di cosa sia la nostra identità di figli della luce e di quale sia la meta per la quale portiamo il carico di vivere e morire.

Non può più essere consentito, che una ignoranza e un silenzio imposti con il sopruso e la violenza, siano il mezzo con cui si sterminano popolazioni indifese.

Ecco perché, per poter percorrere questa unica via difensiva efficace, con l'indispensabile rapidità richiesta dalle circostanze e dalla natura di questa guerra occulta, non è sufficiente una qualsiasi mobilitazione politica per richiedere solitarie uscite dall'Unione europea, o revisione/abolizione di trattati e patti, ma si deve, prima, saper rispondere alla domanda: "cosa è l'Europa?", come ricordò Benedetto XVI nel 2004, in una Lectio magistralis al Senato della Repubblica Italiana:
"Dove comincia, dove finisce l'Europa? Europa, SOLO IN MANIERA DEL TUTTO SECONDARIA È UN CONCETTO GEOGRAFICO: l'Europa non è un continente nettamente afferrabile in termini geografici, ma È INVECE UN CONCETTO CULTURALE E STORICO, che esibiva tutt'altri confini: erano le terre tutt'attorno al Mediterraneo, le quali in virtù dei loro legami culturali, in virtù dei traffici e dei commerci, in virtù del comune sistema politico, formavano le une insieme alle altre un vero e proprio continente."

EUROPA è la trascrizione del nome greco Εὐρώπη, (Europe), il quale deriva dall'espressione "AUORH OPE" del sanscrito devanagari, l'alfabeto dei testi originali delle Sacre Scritture, che tradotta significa "un'onda di luce sovrasensibile creò gli elementi". 

Secondo la Lectio magistralis di Papa Ratzinger, il concetto originario di Europa si ritrova nelle descrizioni dello storico greco Erodoto e permane nella storia fino allo scisma dell'impero romano.
In seguito, con lo spostamento dei confini, dovuto allo scisma d'Occidente, il quale si separa dalla capitale dell'impero posta in Costantinopoli, viene oscurato l'originario concetto di Europa, e perfino il nome sparisce dalla cultura, durante il periodo storico della "lotta per le investiture". L'antico nome di Europa riemerge - spiega Ratzinger - con il Sacro Romano Impero di Carlo Magno, "garantita da una costruzione di teologia della storia", consistente in un "processo di nuova identificazione storica e culturale, compiuto in maniera del tutto consapevole, ed esprimeva la coscienza della continuità e della novità con cui la nuova compagine di stati si presentava, come la forza propriamente carica di futuro. Carica di futuro, proprio perché si concepiva in continuità con la storia del mondo, fino ad allora e ultimamente ancorata in ciò, che permane sempre."

Ed è anche da considerare, dice Papa Ratzinger, che ad Occidente "il concetto di Europa è pressoché nuovamente scomparso dopo la fine del regno carolingio." Mentre, c'è "una seconda radice d'Europa, quella non occidentale", dove "l'impero romano aveva resistito a Bisanzio, contro le tempeste della migrazione dei popoli. Bisanzio intendeva se stessa come la vera Roma. Anche questo Impero romano d'Oriente si è creato un proprio mondo, greco-romano, che si differenzia rispetto all'Europa latina dell'Occidente, in virtù di un diversa liturgia, costituzione ecclesiastica, scrittura".
E, allora, "cos'è la nostra cultura, che è ancora rimasta?" "La cultura europea è forse la civiltà della tecnica e del commercio diffusa vittoriosamente per il mondo intero? O non è questa forse piuttosto nata in maniera post-europea dalla fine delle antiche culture europee?​ L'Europa, proprio in questa ora del suo massimo successo, sembra diventata vuota dall'interno, paralizzata in un certo qual senso da una crisi del suo sistema circolatorio, una crisi che mette a rischio la sua vita".

"... il dissolversi delle certezze primordiali dell'uomo su Dio, su se stessi e sull'universo - la dissoluzione della coscienza dei valori morali intangibili, è ancora e proprio adesso nuovamente il nostro problema e può condurre all'autodistruzione della coscienza europea, che dobbiamo cominciare a considerare come un reale pericolo."

"... c'è un'identità dell'Europa, che abbia un futuro e per la quale possiamo impegnarci con tutto noi stessi?"

"... la dignità umana e i diritti umani devono essere presentati come valori che precedono qualsiasi giurisdizione statale. Questi diritti fondamentali non vengono creati dal legislatore, né conferiti ai cittadini, ma piuttosto esistono per diritto proprio, sono da sempre da rispettare da parte del legislatore, sono a lui previamente dati come valori di ordine superiore".​

"... si impone il compito di interrogarci su che cosa può garantire il futuro, e su che cosa è in grado di continuare a far vivere l'interiore identità dell'Europa attraverso tutte le metamorfosi storiche. O ancora più semplicemente: che cosa anche oggi e domani promette di donare la dignità umana e un'esistenza conforme ad essa."

"Se si conosce la causa della crisi, si può indicare anche la via della guarigione: deve essere nuovamente introdotto il fattore religioso, di cui fa parte l'eredità religiosa di tutte le culture"

La crisi dell'Unione europea e delle nazioni è il materialismo, afferma Benedetto XVI, nella sua Lectio.

"... nelle nazioni latine il modello laicistico: lo Stato è nettamente distinto dagli organismi religiosi, che sono attribuiti all'ambito privato. Lo Stato stesso rifiuta un fondamento religioso e si sa fondato solamente sulla ragione e sulle sue intuizioni. Di fronte alla fragilità della ragione questi sistemi si sono rivelati fragili e facili a cadere vittima delle dittature"

"... nel modello totalitario, invece, si collegava con una filosofia della storia rigidamente materialistica e ateistica: la storia viene compresa deterministicamente come un processo di progresso che passa attraverso la fase religiosa e quella liberale per giungere alla società assoluta e definitiva, in cui la religione come relitto del passato viene superata e il funzionamento delle condizioni materiali può garantire la felicità di tutti."

"L'apparente scientificità nasconde un dogmatismo intollerante: lo spirito è prodotto della materia; la morale è prodotto delle circostanze e deve venir definita e praticata a seconda degli scopi della società; tutto ciò che serve a favorire l'avvento dello stato finale felice è morale. Qui il capovolgimento dei valori che avevano costruito l'Europa è completo.​ "

"... è in nostro potere introdurre nuovamente il momento religioso, in una sintesi di cristianesimo residuale ed eredità religiosa dell'umanità?"

"... il destino di una società dipende sempre da minoranze creative."
" I cristiani credenti dovrebbero concepire se stessi come una tale minoranza creativa e contribuire a che l'Europa [non l'unione europea - NdR] riacquisti nuovamente il meglio della sua eredità e sia così a servizio dell'intera umanità."

AUOHR OPE, Europa: "un'onda di luce sovrasensibile creò gli elementi".
AUOHR MAZDEVAH: "un'onda di luce sovrasensibile in un flusso di particelle della corona solare".
Il fluido di luce eterica vivificante, che discende nell'atmosfera terrestre dalla corona solare e che, a seconda delle diverse lingue e culture, possiamo chiamare cristico, masdeico, o messianico, è il donatore universale di vita e di salute.
In questo nucleo di fede e di scienza fondamentale credono le Religioni dei popoli cristiano/masdeico/messianici, figli della luce della corona solare, le quali devono poter tornare ad insegnare la Fotosintesi, quale processo vitale universale, a partire dal concetto teologico della genesi del mondo, per concludersi con la prospettiva escatologica della manifestazione
della luce nella Rigenerazione integrale delle forze vitali del corpo umano, con il recupero completo del patrimonio genetico originale, secondo la costituzione fisica incorruttibile della Specie umana dell'Eden.

L'economia di un paese, che deve vivere, non si ferma, si trasforma: si produce e si fornisce quello che serve per resistere, per proteggersi, per curarsi, per lavorare, per studiare.

Si utilizzano medicinali e vaccini già esistenti per patologie con sintomatologia similare, infiammatoria, polmonare, gastrointestinale.

Si sviluppano prodotti e servizi finalizzati, dotando a spese dello Stato la popolazione di tutto quanto necessita per cambiare lo stile di vita e per proteggersi.

Le categorie, che devono continuare a uscire da casa per lavorare, devono essere quelle che tengono in piedi l'economia del paese e devono essere dotate di strumenti di protezione total-body.

Si utilizza il patrimonio materiale e immateriale di privati cittadini, come le case, gli alberghi, le navi, le competenze, non da parassiti, prendendo gratis e chiedendo anche donazioni, ma finanziandoli come strutture e lavoro necessario alla salute pubblica e alla salvaguardia sociale.

La generosità e lo spirito di abnegazione degli italiani non può significare accettare, che lo Stato non esiste e che si possa fare da soli.

È da incoscienti irresponsabili lasciare a casa, o senza protezioni totali, il personale sanitario, o chi fornisce beni e servizi essenziali. È da incompetenti incapaci non aver identificato preventivamente il rischio di epidemia e non aver rilevato tempestivamente il contagio. Ad ottobre 19 si doveva imporre il blocco totale delle attività per i pochi giorni strettamente necessari a emanare norme organizzative organiche e coerenti, già predisposte per l'eventualità,  al fine di garantire la prosecuzione delle attività in sicurezza e distribuire a tutta la popolazione gli strumenti di protezione.

Ma, ora, Santo Dio, che il danno è stato fatto, e prima che sia troppo tardi, dobbiamo riorganizzare la nostra compagine sovra-politica, sovranazionale per iniziare a difenderci.

Santo Padre Benedetto, le scrivo nuovamente, anche a nome dell'indicibile numero di amici virtuali, che hanno letto e condiviso sui social-network il mio precedente messaggio, per chiederle:
di fronte ad una tale prova di imprudenza, imperizia e negligenza e ad una tale gravità di "culpa in vigilando", delle istituzioni nazionali, europee ed ecclesiastiche, che sta provocando un numero di morti indefinito e crescente e sta mettendo a repentaglio le stesse sorti della nostra civiltà, possiamo convocare le guide religiose di tutta la terra per proclamare l'unità dei credenti nella Dottrina della Luce Vitale cristico/masdeico/messianica e riunirci in una Confederazione Geopolitica Sovranazionale Autonoma e Indipendente, che sostituisca l'appartenenza ad ogni altra organizzazione?

Ed inoltre, Santità, possiamo dire apertamente quanti siamo nel mondo a condividere questa visione delle cose?

"Perché Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza;  le creature del mondo sono sane, in esse non c'è veleno di morte." (Bibbia, Libro della Sapienza 1,13)
LEGGI IL POST CON LA PETIZIONE A PAPA BENEDETTO XVI 

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