C'È RIFORMA E RIFORMA al tempo del Coronavirus - di Simonetta Leopardi


La ristrutturazione dell'ordinamento ecclesiastico stia rivoluzionando la Chiesa cattolica da anni, dopo la riforma della Curia romana avviata da Papa Ratzinger, a causa dello scandalo pedofilia nel clero, mentre l'opinione pubblica attende ancora un chiarimento ufficiale sulla dinamica delle competenze tra Papa a vita e Vescovo di Roma, e l'avvio dei processi per i crimini sessuali dei sacerdoti.

Ciononostante, i vescovi trovano il tempo di occuparsi anche di altre riforme e si esprimono sulla riforma della Prescrizione nella Legislazione dello Stato italiano.
Il giornale della Conferenza episcopale italiana ci dice, che  bisogna "correggere la riforma senza cancellarla": la prescrizione nel nostro ordinamento va abolita, ma in un certo preciso modo, secondo il punto di vista dei vescovi, che viene spiegato nell'articolo.

Secondo il mio punto di vista di giurista, invece, la Prescrizione di un Reato per Decorrenza dei Termini, nel sistema giuridico italiano, è fondata sul principio del rapido processo, per il quale è interesse collettivo, che il procedimento giudiziario giunga a sentenza definitiva nel minor tempo possibile.
Per questo, è fatto dovere allo Stato di fornire ai cittadini una efficiente amministrazione della Giustizia, che non gravi moralmente ed economicamente i singoli e la collettività con lungagginii, intollerabili data la natura della materia.
Come difesa ultima di tali interessi della collettività contro l'inefficienza dello Stato, il Diritto italiano prevede un termine, oltre il quale il processo non può andare, essendo antieconomico e vessatorio protrarre il procedimento giudiziario illimitatamente nel tempo.

Il giornale dei vescovi ha pubblicato anche le linee guida per i fedeli cattolici, in materia di prevenzione del contagio da Coronavirus: "sarà necessario restare di più in famiglia, data la chiusura delle scuole, si dia più spazio alla lettura della Parola di Dio e alla preghiera", "col Vangelo, con la corona del Rosario, con quelle invocazioni semplici, che una volta chiamavano giaculatorie”.

Senza nulla togliere alla riaffermazione della necessità di concedersi tempo per la spiritualità e l'approfondimento culturale religioso, anche a prescindere da epidemie, lo scenario di stile medievale descritto è decisamente irrealistico.
Ma, comunque, stare di più in famiglia non dovrebbe essere l'unico modo per difendersi da un contagio, bensì la conquista tecnico-scientifica di una popolazione, che avendo ricevuto autentici fondamenti dottrinali dalla Bibbia, è in grado di utilizzare la conoscenza della Luce e dei suoi campi elettromagnetici per fruire da casa propria di corsi di studio, di postazioni lavorative, di servizi della pubblica amministrazione e anche di cure mediche innovative a distanza. Tutte cose oggi ampiamente possibili con tecnologia wireless e Hyperloop, ma usate malamente, o del tutto osteggiate.
E, per fortuna, c'è infatti chi, come linea guida per l'emergenza prevenzione, consiglia l'avvio di telelavoro e teleistruzione, in molti casi già approntati da tempo per un uso ordinario, ma mai autorizzati a partire.

La soluzione ai problemi delle lungagginii e delle disfunzioni della Giustizia italiana, così come della Sanità, dell'Istruzione, non è data dallo smantellamento del sistema dei principi fondamentali, ma dall'adempimento dei doveri dello Stato verso i cittadini, che consistono nel fornire una efficiente amministrazione del servizio pubblico, procurando con un buon governo della cosa pubblica di destinarvi le migliori e più adeguate risorse.

La soluzione a tutti i Mali italiani si chiama FORMAZIONE E ASSUNZIONE DI PERSONALE nella Giustizia, Sanità, Istruzione. Tutto il resto è barbarie.
"Ce ne sono di quelli che si ribellano alla luce, non ne vogliono riconoscere le vie" (Bibbia, Libro di Giobbe 24,13)
"Per quali vie si espande la luce, si propaga il vento del sole nascente sulla terra?" (Giobbe 38, 24) 
"Per salvarlo dalla fossa,
perché su di lui splenda la luce della vita" (Giobbe 33,30)
"Siamo chiamati figli della luce, e lo siamo realmente!" (Prima Lettera di Giovanni evangelista 1,3)    
"Voi siete un popolo regale, una nazione santa, disceso dalla sua luce solare." (Prima Lettera di Pietro 2,9)


"Perché Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza;  le creature del mondo sono sane, in esse non c'è veleno di morte." (Bibbia, Libro della Sapienza 1,13)
LEGGI IL POST CON LA PETIZIONE A PAPA BENEDETTO XVI 

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