DIARIO DELLA CRISI: LA PURIFICAZIONE DI BENEDETTO XVI SOSTENUTA DA UNA INCONTENIBILE PRESSIONE POPOLARE ONLINE - di Simonetta Leopardi


La forza della pressione popolare, esercitata a sostegno dell'azione inquirente e riformatrice di Papa Ratzinger in Vaticano, attraverso l'invio di messaggi e squilli al 347 167 8783, la scorsa notte ha polverizzato ogni precedente record.
Al seguito delle informazioni e indicazioni diramate dal Facebook Post del prof. Giuliano Di Bernardo, con il suo linguaggio in codice musicale, che sta appassionando gli utenti mondiali, per tutta la notte, decine di milioni di persone hanno seguito l'operazione anticorruzione, che si svolgeva nel chiuso degli uffici vaticani, tempestando con ogni tipo di messaggi e una furia incontenibile di squilli il numero telefonico, messo a disposizione di tutti da Papa Benedetto XVI.

Accompagnata da questa possente presenza popolare, l'operazione anticorruzione degli Ispettori, inviati in Segreteria di Stato da Benedetto XVI (che conserva prerogative giurisdizionali irrinunciabili, conferite al Pontefice universale a vita), ha compiuto in queste ore importanti passi avanti.
Da fonti riservate, risulta che la manifestazione di una tale attenzione mondiale ha aiutato a svolgere, nell'ambito dell'inchiesta per falso in bilancio e bancarotta fraudolenta, accertamenti così rilevanti e delicati da produrre ingenti confische di beni, disposizioni di arresti domiciliari, e l'apertura di nuovi fascicoli istruttori per migliaia di nuove ipotesi di reato delineatesi.

Ogni nuovo lancio del Facebook Post del prof. Giuliano Di Bernardo è stato seguito da migliaia di click al secondo, le letture di ogni nuovo post di questo Blog sono state centinaia di migliaia nei primi minuti dalla pubblicazione, ed ha raggiunto cifre a nove zeri il numero di utenti, che ha richiesto l'accesso alla Piattaforma online, creata da Papa Ratzinger per rispondere personalmente con videoconferenze e altre attività di informazione alle richieste di approfondimento e di partecipazione, che pervengono costantemente dal pubblico di tutto il mondo.

La necessità del controllo da parte dell'opinione pubblica sulla gestione del patrimonio dell'umanità custodito nella chiesa è talmente determinante da aver indotto Papa Benedetto XVI a cercare ogni modo per rompere la pervicace resistenza interna alla sua opera di purificazione istituzionale, proprio avvalendosi della partecipazione volontaria esterna ad ogni livello e di ogni tipo.
La comunicazione con l'esterno è stata, perciò, la chiave di volta di questa impresa e continua ad esserlo, posto che, con il blocco imposto per Coronavirus, si sta ritardando pesantemente la conclusione dei lavori.

Per questo motivo, Papa Benedetto XVI sta pensando ad una ristrutturazione del suo ufficio comunicazione, che gli permetta una più ampia ed efficace interazione con l'opinione pubblica, indispensabile per  vincere definitivamente la coltre di fumo e di silenzio, con cui si è tentato di soffocare la potenza di rigenerazione interna del corpo mistico della Chiesa.

Grandi assenti di questo momento storico dell'istituzione sono stati proprio gli organi di informazione pubblici e privati, che hanno ignorato completamente l'enormità giuridica dell'Atto di Rinuncia di Benedetto XVI e la modifica strutturale epocale con esso introdotta nei rapporti di potere tra il Pontefice universale e la Curia romana. Esperti, studiosi, opinionisti e tuttologi onnipresenti e onniscienti, capaci perfino di indicare disposizioni governative in una materia come la virologia (che poggia sull'assunto scientifico, che nulla si sa di cosa sia un virus, di come nasca, viva e muoia), non hanno avuto nulla da spiegare, nulla da chiedersi, nulla da commentare, sulla norma ex canone 332 del diritto canonico, che prevede la facoltà del Pontefice universale di rinunciare all'ufficio della Curia romana per gestire i vincoli territoriali delle Diocesi del mondo con la sua autorità, e con la quale Papa Benedetto XVI ha cambiato l'assetto secolare della Chiesa.

Siamo stati noi, dalla base, a cogliere i segnali di BXVI e a rilanciarli, a seguirlo e ad assaltare con lui l'ultima roccaforte del dispotismo, della mistificazione e dell'ignoranza da basso impero, che ha tradito, perseguitato e impoverito il popolo per sete di potere e di denaro.

Blog, account Facebook e YouTube hanno fatto da ali al tam tam popolare, che, sistematicamente ignorato dall'informazione di massa, ha spinto avanti, in questi anni, la battaglia, capeggiata dal Pontefice universale e dal prof. Giuliano Di Bernardo, contro la Cupola del malaffare mondiale. 

Una battaglia, che non ha risparmiato torture al popolo dei combattenti, se è vero - come è vero - che i cellulari e i computer wifi, che siamo costretti ad usare, procurano alle persone elettrosensibili, come me, dolori e sofferenze.

Gli ultimi aggiornamenti in codice musicale, apparsi nei commenti del Facebook Post del prof. Giuliano Di Bernardo, alludono ad un'altra nottata di scontri per Papa Benedetto XVI, in materia di ridistribuzione dei poteri, a seguito dei crimini commessi, che coinvolgeranno organismi mondiali.
Nottata di scontri interni, da accompagnare dall'esterno, con una nuova carica di messaggi e squilli al 347 167 8783.

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