DOTTRINA DELLA LUCE E GUIDA DEI POPOLI nella terminologia biblica - di Simonetta Leopardi


L'insegnamento iniziatico cristiano, che va sotto il nome di “dottrina della luce”, è alla base della concezione dello Stato, fin dagli albori delle civiltà. Lo dimostrano le antichissime fonti vetero-testamentarie, che dal sanscrito all'aramaico, passando per l'assiro-babilonese, il caldeo e l'egizio, attraverso il greco sono giunte fino a noi.

Questa concezione dello Stato considera ratio dell’ordinamento istituzionale il raggiungimento di una meta precisa: la crescita evolutiva della specie umana, che secondo il dettato biblico, deve giungere alla rigenerazione delle qualità originali presenti nel Dna al momento della sua Creazione, così da recuperare l'antica costituzione superiore.

Biblicamente, "la malattia e la morte vennero nel mondo" per la caduta dalla condizione primeva, sana ed eterna, in cui la Creazione era stata generata ed a cui essa tende costantemente a ritornare.
Lettera di San Paolo ai Romani, 8: "Essa infatti è stata sottomessa alla caducità e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.  Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo."

Con le parole "Spirito" e "Signore", sono stati tradotti in italiano vocaboli, che nell'uso corrente della loro lingua originale indicavano la concreta realtà della dinamica tra luce/vento solare/genesi della vita terrestre.
Lo spirito (in greco πνεῦμα - pneuma) si presentava come qualcosa che vitalizza il corpo, «il soffio vitale come sottile principio materiale di vita». Il vocabolo latino è traduzione di quello greco pneuma ( "respiro", "aria", "soffio vitale").
"Signore" è la traduzione del vocabolo arcaico Adonay e del greco Apollo, con cui si indicava l'azione generativa della luce cosmica, espressa dalla forza vitale sottile del vento solare, il biblico "ruah", il "vento dello spirito" che dona vita e intelletto alle creature. In aramaico JHWH (pronuncia iewè), in latino GIOVE.
"Il Signore è mia luce e mia salvezza." (Salmi 26,1)
"Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo. Il Signore fa salire le nubi dall'estremità della terra, produce lampi per la pioggia e manda fuori il vento dalle sue riserve." (Geremia 10,13)
"Verrà il vento d'oriente, si alzerà dal deserto il soffio del Signore." (Osea 13,15)

Ed è proprio secondo questa accezione originaria dei termini "spirito" e "signore",  che si può comprendere appieno il contenuto della "dottrina della luce", come conoscenza della dinamica luce-redenzione del corpo; che viene riportata in passaggi biblici di questo tenore:
"Si manifesterà come luce la mia salvezza." (Isaia 51,4)
"Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dèi santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza straordinaria." (Daniele 5,14)
Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te.(Isaia 60,1)

Infatti, per la dottrina iniziatico-cristiana della luce a fondamento dello Stato, il corpo umano è biblicamente "il tempio dello spirito", possiede "le primizie dello Spirito" come promessa di sua redenzione-rigenerazione.
E la dirigenza sociale è propria, perciò, nelle leggi internazionali tutt'oggi mediate in Vaticano, della linea genetica in cui l'interazione luce-Dna manifesta i suoi segni nel corpo con maggiore potenza.

Isaia 45,7: "Io formo la luce".
"Per sottrarre l'anima sua dalla fossa e illuminarla con la luce dei viventi. (Giobbe 33,30)

Cammineranno i popoli alla tua luce". (Isaia 60,3)

"Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanza dei popoli e luce delle nazioni." (Isaia 42,6)

Tenendo presente il significato originale della terminologia biblica, altresì si comprende come viene inteso, nella concezione dell'ordinamento internazionale tramandatosi in Vaticano, il legame organico tra luce del campo solare-modifica genetica-rigenenazione-dirigenza sociale.

Dirigenza sociale, secondo l'insegnamento più anticamente cristiano, non è un esercizio burocratico, e nemmeno una esteriore amministrazione del potere, ma è la caratteristica squisitamente personale e genetica di condurre l'evoluzione della specie verso il ritorno alla condizione del paradiso terrestre, il "pardes" degli antichi persiani. A questa caratteristica personale è riconosciuto e attribuito biblicamente nella storia il munus della guida sociale.

La persona in cui opera l'interazione luce del campo solare-Dna era chiamata tra i persiani il "benedetto dalla luce", "il santo", in greco era "l'unto del Signore", in latino "il battezzato", mentre in aramaico era detto "il leone di Giuda" e per gli assiro-babilonesi era "il leone del paradiso terrestre", "il leo-pardes".

Da sempre e per l'orientamento teleologico-salvifico delle sue fondamenta, l'assetto dei poteri internazionali è regolato sui principi costituzionali della "dottrina della luce".  E da sempre gli spiriti ciechi fanno guerra alla creazione, impedendo il ritorno alla dimensione superiore di vita, per irrazionale avidità materiale.

"C'è nel tuo regno un uomo, in cui è lo spirito degli dèi santi. Al tempo di tuo padre si trovò in lui luce, intelligenza e sapienza pari alla sapienza degli dèi. Il re Nabucodònosor tuo padre lo aveva fatto capo dei caldei." (Daniele 5,11)

"Eran degni di essere privati della luce e di essere imprigionati nelle tenebre, quelli che avevano tenuto chiusi in carcere i tuoi figli, per mezzo dei quali la luce incorruttibile doveva esser concessa al mondo." (Sapienza 18,4)

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Allo stesso tempo  si può cogliervi  un rimando anticipato alla teofania finale e decisiva della storia: la risurrezione di Cristo nel terzo giorno, nella quale gli incontri iniziali con Dio diventano l’irruzione definitiva di Dio sulla terra; la risurrezione nella quale, una volta per tutte, la terra viene squarciata, assorbita nella vita stesa di Dio. C’è qui dunque  un accenno che si tratta di una prima manifestazione di Dio in continuità con gli eventi dell’Antico testamento." 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